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Balcone, Benessere, Giardino, Terrazzo

5 utili consigli per un giardino commestibile

Hai mai pensato di realizzare un giardino commestibile dove provare la soddisfazione di mangiare le verdure e gli ortaggi coltivati da te? 

Forse ti sarai fermato a pensare che la realizzazione di un orto vero e proprio può essere un’impresa troppo impegnativa. Oppure credi di non disporre di uno spazio sufficientemente ampio a contenere patate, cavoli, pomodori e melanzane?

Buone notizie: con questi 5 consigli potrai avere il tuo personale giardino commestibile senza troppe complicazioni.

Cos’è un giardino commestibile?

Innanzitutto, di cosa si tratta? Un giardino commestibile o edibile si distingue nettamente da un orto tradizionale.

Attualmente per orto si intende quella una porzione di terreno in cui si coltivano piante da produzione, perlopiù verdure, ortaggi e piante da frutto..

Un giardino commestibile si differenzia dall’orto per considerare anche le caratteristiche intrinseche di estetica e godibilità proprie di un giardino “tradizionale”.  

In altre parole, si tratta di un giardino in cui valorizziamo – oltre la componente decorativa delle piante – anche e soprattutto quella alimentare.

Piante commestibili dunque e con forte valenza ornamentale.

 

1- Chi ben comincia…

Chi segue già questa pagina e conosce il nostro modo di lavorare, sa bene che il primo passo per un buon progetto è quello di analizzare bene ciò che ha a disposizione.

Serve conoscere la qualità del suolo, le variazioni climatiche nella tua regione, le precipitazioni e l’esposizione del sole.

In particolare, sapere dove e per quante ore al giorno il tuo giardino è illuminato è di fondamentale importanza: spesso le piante commestibili più comuni hanno bisogno di almeno 6 o 8 ore al giorno di luce.

Hai un giardino con poca luce? Non preoccuparti: esistono molte piante edibili che crescono bene anche in questa situazione (come le più “classiche” erba cipollina, menta, prezzemolo e la lattuga o le più “particolari” Gynostemma pentaphyllum e Oxalis deppei)

Se sei interessato ad approfondire l’argomento, scarica la nostra guida. Troverai molte informazioni aggiuntive e utili consigli.

 

2- Patata o pomodoro?

La domanda cruciale: quali piante commestibili devi scegliere per il tuo giardino? 

Innanzitutto, come abbiamo detto nel paragrafo precedente, le condizioni di partenza delineano già gran parte delle scelte che puoi prendere.

Detto ciò, la chiave è sperimentare, in base al gusto o alla curiosità!

Prediligi la biodiversità: non è tanto importante che una singola pianta ti dia chissà che produzione, ma è fondamentale avere una grande varietà di specie e che collaborino tra loro.

Come nella realizzazione di Giardini in Equilibrio e ancor più in un giardino commestibile, è utile saper scegliere specie dai molteplici effetti e combinarle tra loro: piante che richiamano insetti impollinatori e predatori di parassiti, piante che fertilizzano, arieggiano e danno struttura al suolo, piante che fungono da pacciamanti vivi, ecc.

È un mondo infinito, devi solo iniziare a scoprirlo!


3- Non solo verdure

Il bello delle piante commestibili è che possiamo utilizzare tutto ciò che la pianta ha da offrirci: foglie, frutti, radici, semi e fiori.

In particolare questi ultimi, ci regalano gustose ispirazioni per aggiungere colore e sapore ai nostri piatti in cucina.

La Natura ci mette a disposizione una varietà pressoché infinita: solo per citarne alcuni, i fiori di calendula, borragine, robinia, garofano, gelsomino, ibisco, nasturzio, salvia e ancora quelli di Perilla fruttescens, Aclepias syriaca e Humulus lupulus.

Da provare in infusi, insalate, contorni, salse e chi più ne ha più ne metta!

Per fortuna, da un po’ di tempo a questa parte, sul web e in alcune librerie, sono usciti libri e ricette su come cucinare fiori e altre parti solitamente non utilizzate della pianta.

 

4- Piccoli spazi

Hai a disposizione uno spazio piccolissimo? Un balcone o un terrazzino? Non importa.

Anche in poco spazio si possono trovare soluzioni per far crescere una grande varietà di piante.

Ad esempio puoi sfruttare le porzioni verticali sia già presenti come muri e muretti, sia da creare, come sostegni e graticci. Piante quali fagioli, zucchini e alcune specie di fragole ti ringrazieranno.

Anche le classiche balconiere possono ampliare lo spazio a tua disposizione.

In questo caso, tutto ciò che è richiesto è un’ottima capacità organizzativa degli spazi!

Se hai qualche dubbio, dai uno sguardo al nostro articolo sui piccoli giardini per scoprire quali accorgimenti utilizzare per ottimizzare lo spazio che hai.

 

5- Divertirsi!

Ovvio! Ma talvolta ce lo dimentichiamo. Non ci sono limiti alle scelte che puoi fare o quasi: ricorda di valutare il contesto a disposizione e la disponibilità dei vivai nella tua zona.

Per il resto, lasciati guidare dal gusto, dalla fantasia e da ciò che la pianta ha da raccontarti.

Sperimenta partendo dal semplice, da ciò che già sai, dopodiché divertiti ad approfondire e sperimentare.

Senza dover trascurare l’estetica, un giardino commestibile ha il potere di regalarci un tocco in più – per bellezza e sapore – ai piatti che cuciniamo.

 

Se vuoi scoprirne di più o hai bisogno di un professionista che ti aiuti a trasformare il tuo spazio verde in modo naturale e armonioso contattaci e iscriviti al nostro sito per rimanere sempre aggiornato

 

 

 

 

 

 

 

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Come irrigare le nostre piante senza sprechi

Hai appena realizzato il tuo nuovo impianto di irrigazione e vorresti regolarlo in modo da irrigare il tuo giardino con il giusto quantitativo d’acqua. Ma cosa significa irrigare il giusto?

Sapevi che ogni anno per irrigare un giardino si consuma quasi il triplo dell’acqua necessaria al reale fabbisogno delle piante?

Non solo è da condannare lo spreco d’acqua, un bene tanto prezioso, ma irrigare più del dovuto comporta anche un maggior dilavamento delle sostanze nutritive, può essere letale per le piante, è uno spreco di tempo e inevitabilmente di soldi.

Dunque, come realizzare un impianto di irrigazione senza sprechi?

 

Perché irrigare

Può sembrare una domanda banale, ma perché dobbiamo irrigare i nostri giardini se in Natura, nessuno lo fa, esclusi gli eventi climatici? Non potrebbe bastare la sola pioggia?
La risposta è NI.

Innanzitutto un orto, un giardino e ancor più un balcone o un terrazzo, sono ambienti artificiosi in cui andrai a selezionare delle piante da far convivere insieme.

Soprattutto in uno spazio ristretto e artificiale come quello del vaso, dove la resilienza è più debole, l’intervento umano è indispensabile e di conseguenza capire quanto annaffiare è di vitale importanza per il futuro della pianta.

Per questo l’ideale è quello di optare il più possibile per un Giardino in Equilibrio dove un approccio più sinergico permette di ridurre di molto il continuo impiego esterno di acqua e nutrienti:
diminuendo la lavorazione del terreno, aumentando la sua frazione organica e soprattutto scegliendo le piante giuste per il posto giusto, potrai ridurre il consumo d’acqua fino a dieci volte, anche nelle piante in vaso con i giusti accorgimenti.

 

Conosci il punto di partenza

Prima di affrontare qualsiasi tipo di progettazione devi conoscere il tuo punto di partenza.

Soprattutto se vuoi realizzare un impianto di irrigazione sostenibile e senza sprechi, devi conoscere le caratteristiche climatiche del tuo spazio (la media delle temperature, l’umidità locale, i venti e l’esposizione), la capacità di drenaggio del terreno e soprattutto di quanta acqua necessitano le piante che andrai ad inserire.

Cerca il più possibile di assecondare la naturale inclinazione dell’ambiente in cui ti trovi se vuoi avere un giardino sano e felice.

 

Quanto irrigare, quando irrigare e dove irrigare?

In termini teorici, per sapere quanto irrigare bisognerebbe conoscere il quantitativo di acqua emessa attraverso la traspirazione e l’evaporazione (due processi naturali che fanno sì che la pianta e il terreno perdano acqua sottoforma di vapore acqueo) e compensare con l’irrigazione.

Questo sistema in Natura è già in equilibrio poiché la pianta ha scelto l’ambiente più consono alle sue esigenze e viceversa.

Ma può capitare un periodo di siccità particolarmente intenso, magari proprio quando si va in vacanza o che alcune delle tue piante abbiano esigenze specifiche.

In questo caso il consiglio è sempre quello di imitare la natura.

L’acqua permea lentamente ogni strato solo dopo aver saturato quello precedente.

Questo ci insegna che bagnare tante volte e poco causerà una crescita superficiale delle radici (è lì che cercheranno di più l’acqua che non ha fatto in tempo a penetrare più in basso) rendendo le piante più bisognose dei nostri interventi.

Un’irrigazione saltuaria e abbondante invece fa sì che l’acqua scenda ben in profondità e in caso di avversità la pianta troverà qui più garanzie di sopravvivenza.

 

Quale impianto di irrigazione utilizzare

Sul mercato esistono le attrezzature più disparate per soddisfare ogni esigenza. Senza entrare troppo nei dettagli tecnici, ti basta sapere che alcuni accorgimenti possono ulteriormente ottimizzare il tuo impianto di irrigazione e migliorarne la sostenibilità. In particolare:

  • Irrigazione a goccia e irrigazione interrata: l’irrigazione a goccia ha il beneficio di portare la giusta quantità d’acqua a ciascuna pianta.

Inoltre, con i più recenti sistemi di irrigazione sotterranea, una rete di tubi interrati rilascia l’acqua direttamente in prossimità delle radici, attraverso un efficiente sistema capillare.

  • Centraline, programmatori e sensori: anche in un ambiente tanto naturale, la tecnologia smart può venire in nostro aiuto. Sistemi di controllo, collegati a sensori di umidità e pioggia garantiscono un’irrigazione efficace e attenta alle condizioni meteorologiche locali
  • Regolatori di pressione: controllare la pressione in uscita permette di risparmiare fino al 70% di acqua che altrimenti verrebbe sprecata
  • Valvole di ritegno: trattengono l’acqua a fine ciclo, evitando di disperderla nel terreno
  • Testine efficienti: riducono tempi di irrigazione permettendo un minor consumo d’acqua per tempo di impiego

 

Conclusione

Per creare un impianto di irrigazione sostenibile hai visto che ciò che serve è:

  • Osservare la Natura che ti circonda e il suo modo di funzionare
  • Adottare piccoli accorgimenti tecnici che permettono di risparmiare ed evitare sprechi

Ma soprattutto

  • È indispensabile studiare attentamente le condizioni di partenza per preparare un progetto che sia esso stesso sostenibile ed efficiente, altrimenti, per quanti accorgimenti potrai adottare, ti ritroverai sempre a dover rattoppare le falle di un sistema disequilibrato

 

Se vuoi scoprirne di più o hai bisogno di un professionista che ti aiuti a trasformare il tuo spazio verde in modo naturale e armonioso contattaci e iscriviti al nostro sito per rimanere sempre aggiornato

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Le 3 regole d’oro per ottenere il meglio da un piccolo spazio verde

 

“Non tutti possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con grande amore”

(Madre Teresa di Calcutta)

 

Da piccoli spazi derivano grandi possibilità!

Così sembravano pensarla i giapponesi che, pur di possedere un giardino, ne realizzavano uno tanto piccolo da entrare in una scatola (i cosiddetti hakoniwa)!

Se anche tu hai la passione e la voglia di circondarti di natura e hai a disposizione qualcosa che sia più grande di una scatola, pur rimanendo di dimensioni contenute, allora hai l’opportunità di scoprire come ricreare una porzione di natura in tutta la sua piacevole armonia.

 

Da dove cominciare?

Innanzitutto non commettere il tipico errore di buttarti subito nella mischia! Sappiamo che non vedi l’ora di mettere le mani nella terra o di travasare quelle magnifiche Azalee che hai appena acquistato.

Ma attento: più lo spazio a disposizione è poco, più sono le considerazioni che dovrai fare per una buona progettazione.

 

 

Il giardino è un essere vivente e come tale va rispettato, sia che si tratti di un balcone con poche piante che una piccola jungla fuori la porta di casa!

Per questo, il minimo che puoi fare per garantirgli una vita lunga e dignitosa è prima di tutto analizzare attentamente ciò che hai a disposizione con l’obiettivo di comprendere come procedere e quali soluzioni dovrai adottare.

 

Se hai qualche dubbio su questo passaggio fondamentale o hai bisogno di un ripasso, scarica la nostra Miniguida “12 passi per un giardino naturalmente felice” e prova subito il TEST per scoprire lo stile del giardino che fa per te!

 

Dopo aver preso dimestichezza con questa fase, per ottenere il meglio dal tuo piccolo spazio verde, non dovrai far altro che seguire queste tre regole d’oro:

 

 

1. Visione unica

Il primo istinto di chi si appresta a ideare il proprio angolo verde è di inserire quante più funzioni possibili (lì è dove voglio prendere il sole, qui ho intenzione di fare un piccolo orto, là vorrei inserire un parco giochi per i miei figli).

Se anche tu ti sei trovato a fare questi pensieri, sappi che, soprattutto quando si tratta di un piccolo spazio, la soluzione migliore è quella di immaginare una funzione semplice e unica;

evita di suddividere lo spazio in ulteriori ambienti sempre più piccoli ma adotta piuttosto una visione unitaria che renda il luogo immediatamente e percettivamente riconoscibile.

Sicuro che sarebbe comodo leggere un buon libro sullo scivolo dei bambini?

 

2. Composizione

Si sa, ognuno ha i propri gusti: c’è chi trova la pace in un ambiente minimal con pochissimi elementi e chi invece ritrova sé stesso nel mezzo del caos!

Comunque la mettiate, quando si tratta di uno spazio contenuto la composizione degli elementi in gioco è la chiave del successo.

Con buona pace degli amanti della sovrabbondanza, è meglio non avere tanti piccoli elementi diversi – siano essi componenti d’arredo o piante – che genererebbero solo confusione e contribuirebbero a rimpicciolire ulteriormente lo spazio.

Quello che puoi fare, invece, è tralasciare la quantità per giocare con proporzioni e profondità.

In che modo? Utilizzando la regola del “2+1”: inserisci un elemento di una certa importanza (dimensionale e percettiva) e accompagnalo con due elementi più piccoli. Puoi ripetere questa tecnica a seconda delle dimensioni dello spazio ma occhio a non esagerare!

 

3. Cromatismi

Come avrai capito arrivando fin qui, per un piccolo giardino ci vogliono grande attenzione e pochi elementi. Un discorso simile può essere fatto per la palette cromatica: il tuo obiettivo sarà quello di scegliere una serie di colori che rendano lo spazio omogeneo, ordinato e piacevole.

In particolare, cromatismi freddi, come l’azzurro, il bianco e il grigio, tenderanno a dare l’illusione di uno spazio più grande. Lavora su una base neutra e inserisci pochi elementi di contrasto per attrarre l’attenzione.

 

Bonus!

Quello che hai letto è solo un assaggio dell’incredibile arte della progettazione dei giardini!

Quando si tratta di ideare uno spazio verde, potrai fantasticare e giocare con tutti i suoi aspetti:

  • La geometria: immaginare un giardino con assetto geometrico permette di avere una percezione dello spazio più ordinata e immediatamente percettibile
  • Gli angoli: da valorizzare! Che si trovino in un balcone o in un patio, gli angoli risultano spesso inutilizzati, quando in realtà possono essere un’ottima occasione di progettazione.
  • La prospettiva: per allungare lo sguardo e aumentare le dimensioni percettive del tuo spazio aiutati con quinte vegetali e punti focali
  • I livelli: se le dimensioni lo consentono, puoi giocare con altezze diverse per rendere il tuo spazio dinamico e interessante.

 

E tu quali soluzioni hai adottato per il tuo delizioso giardino?

 

Se vuoi scoprirne di più o hai bisogno di un professionista che ti aiuti a trasformare il tuo spazio verde in modo naturale e armonioso contattaci e iscriviti al nostro sito per rimanere sempre aggiornato

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